Anno scolastico negli Stati Uniti: la nuova vita americana di Carlo
Sin da bambino desideravo vivere un’esperienza all’estero e gli USA mi avevano sempre affascinato. L’anno scolastico negli Stati Uniti è stato il salto verso una nuova vita Sono Carlo, ho conosciuto Navigando durante il quarto anno al Liceo Scientifico Leonardo Da Vinci di Civitanova Marche. Sin da bambino desideravo vivere un’esperienza all’estero e gli Stati […]
Sin da bambino desideravo vivere un’esperienza all’estero e gli USA mi avevano sempre affascinato. L’anno scolastico negli Stati Uniti è stato il salto verso una nuova vita
Sono Carlo, ho conosciuto Navigando durante il quarto anno al Liceo Scientifico Leonardo Da Vinci di Civitanova Marche. Sin da bambino desideravo vivere un’esperienza all’estero e gli Stati Uniti mi avevano sempre affascinato. Avevo bisogno di cambiare ambiente, vedere un altro Paese e imparare bene l’inglese. Così ho colto l’occasione e sono partito.
L’esperienza che ho vissuto grazie a Navigando è stata fondamentale. Le mie ambizioni sono cresciute con il tempo, sono maturato, ho imparato una nuova lingua e ho capito quale sarebbe stata la mia strada futura. Sono riuscito a realizzare i miei sogni e mi sono accorto di poterlo fare da solo. Per sei mesi ho vissuto con una famiglia di Charleston, in West Virginia. Frequentavo la scuola pubblica e svolgevo diverse attività al pomeriggio. Ad esempio, ho proseguito gli allenamenti di karate che seguivo già in Italia a livello agonistico. La giornata scolastica era molto impegnativa: uscivo tutti i giorni alle 15.30 ma le ore di lezione erano decisamente diverse rispetto a quelle delle scuole italiane. Il sistema scolastico, infatti, non prevede lezioni frontali ma molte lezioni pratiche. Seguivo corsi di storia americana, cucina e public speaking. L’approccio degli insegnanti era molto informale, cercavano di instaurare un rapporto con gli studenti: ad esempio il lunedì mattina, quando iniziavano le lezioni, ci raccontavano cosa avevano fatto durante il fine settimana. Le lezioni spesso assomigliavano a vere e proprie competizioni, lo stesso spirito si respirava durante il corso di cucina.
Quando ho terminato il semestre ho deciso di restare, ho conseguito il diploma americano e sono entrato in contatto con un’azienda americana
Quando ho terminato il semestre mi sono spostato a New York per conseguire il diploma americano e poter accedere più velocemente al college. Con il diploma italiano, infatti, bisogna aspettare che i voti vengano convertiti nel sistema americano.
Dopodiché mi sono trasferito a San Francisco dove, durante un career day all’università, sono entrato in contatto con l’azienda americana che aveva sviluppato Spray. Si tratta di una nuova applicazione che permette di messaggiare con un massimo di cento utenti in un raggio di 15 chilometri senza conoscerne il numero o l’indirizzo mail. Si crea un profilo e si accede alla chat pubblica. Spray promuove il cosiddetto marketing di prossimità: chi ha un contratto commerciale con l’azienda può raggiungere un maggior numero di persone – e potenziali clienti – così da promuovere la propria attività.
Insieme ad altri quindici studenti, siamo stati scelti per promuovere l’app prima a San Francisco e poi in Italia. Mi hanno proposto quindi di tornare “a casa” per lavorare alla promozione di Spray nel nostro Paese. Sono rimasto sei mesi e mi sono poi trasferito a Los Angeles dove vivo tutt’ora.
Ora vivo qui, frequento il college e sto continuando a lavorare per Spray: gestisco la vendita e le attività commerciali
Ora frequento il college a Los Angeles dove studio Business Administration e continuo a lavorare per Spray, gestisco la vendita e le attività commerciali, programmo il budget e gli obiettivi mensili. Coordino un team di tredici persone – dieci in Italia e tre in Spagna – che con un’attività mirata di marketing si occupano di diffondere l’app in modo capillare. Ho intenzione di restare in America e trovare un lavoro che mi permetta di viaggiare.
Negli Stati Uniti posso sempre contare sulla famiglia che mi aveva ospitato in West Virginia. Sono venuti a trovarmi in Italia e riusciamo ad incontrarci ancora un paio di volte l’anno.
All’inizio l’ostacolo più grande è stato proprio partire. I miei genitori pensavano fossi troppo giovane, non erano d’accordo con la mia decisione. Ma vedendo quanto ero convinto mi hanno appoggiato e spronato a dare il massimo. Tutto ciò mi ha permesso di iniziare una nuova avventura, una nuova vita!