Come affrontare al meglio un viaggio studio? I consigli dei più grandi intellettuali della storia

Il viaggio è il miglior strumento per conoscere se stessi e per imparare a comprendere gli altri. Il docente universitario Emilio Mazza affronta il tema del viaggio nella letteratura internazionale

Emilio Mazza, docente universitario presso la IULM, affronta il tema del viaggio presente fin dall’antichità in tutta la letteratura internazionale. Il viaggio studio rappresenta una grande opportunità di crescita per i ragazzi; d’altra parte anche nel passato l’esperienza del viaggio ha saputo plasmare le menti dei più grandi intellettuali della storia.

Viaggiare per conoscere

Un concetto molto interessante sui cui riflettere soprattutto se si sta per intraprendere un’esperienza come un periodo di studi all’estero. La letteratura su questo tema, soprattutto quella del Settecento, è molto ampia, ma si può andare ancora più indietro nel tempo quando Platone, Talete, Pitagora intraprendevano grandi viaggi per istruirsi, superare i pregiudizi nazionali e imparare a conoscere gli uomini dalle loro somiglianze e differenze.

È proprio questo il nodo centrale di questo intervento: spesso quando incontriamo usanze diverse dalle nostre siamo impauriti, ci irritiamo. Molto spesso chi viaggia in un Paese straniero si chiude in sé stesso senza aprirsi al nuovo e al diverso. Proprio come scrive lo scrittore inglese Francis Bacon ”il ragazzo che viaggia, se vuole trarre profitto dal suo viaggio, se vuole raccogliere molto in poco tempo deve tenersi ben lontano dalla compagnia dei suoi compaesani e mangiare in posti dove gode della buona compagnia degli abitanti del Paese in cui viaggia”.

Quando si affronta un viaggio studio è fondamentale trarne i maggiori benefici possibili, superando i pregiudizi che molto spesso inquinano la nostra capacità di giudizio e ci impediscono di immergerci veramente in una nuova cultura

Viaggiare, come racconta il Cavaliere Louis de Jaucourt, uno dei principali redattori dell’Encyclopedie, “amplia lo spirito, lo educano, lo arricchiscono di conoscenze e lo guariscono dai pregiudizi nazionali”.

È strano pensare a come molto spesso, durante un viaggio studio, cerchiamo la compagnia dei nostri connazionali, anche quelli che molto probabilmente non frequenteremo mai nel nostro Paese. Spesso adottiamo questa abitudine grottesca per cercare di superare il disagio e il risentimento verso chi sembra escluderci. La verità è che, quelli che nell’antichità venivano chiamati barbari, gli stranieri, come scrive Verlaine “non sembrano per nulla più strani a noi di quanto noi lo sembriamo a loro”.

Dobbiamo imparare a guardarci con gli occhi degli altri e a guardare gli altri con i loro occhi

Se stai per intraprendere un viaggio studio all’estero ti invito a seguire alcuni semplici consigli di viaggio tratti dagli insegnamenti dei più grandi intellettuali della storia:

1_ Supera i pregiudizi sul diverso e lo sconosciuto che per natura sono insiti in ognuno di noi

2_ Non dare giudizi affrettati

3_ Non generalizzare attribuendo al singolo difetti o caratteristiche di un’intera nazione e viceversa

4_ Accetta il nuovo immergendoti e facendo tua la nuova cultura, le nuove usanze, le tradizioni e i modi di vedere il mondo perché, come sosteneva il filosofo britannico John Locke, “se chi viaggia si mostra uno straniero sincero e indagatore, allora troverà accoglienza, assistenza e intrattenimento tra le persone più note e intelligenti di qualsiasi luogo”.

Concludo con una bellissima citazione tratta dall’opera Pamela di Carlo Goldoni: “il più bello studio che far possa un uomo nobile, è quello di vedere il mondo…..ma il mondo è un bel libro, ma poco serve a chi non lo sa leggere”.